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bellissima giornata all'azienda agricola Dulcamara di Ozzano Emilia
abbiamo passeggiato e raccolto le erbe aromatiche con cui dopo abbiamo fatto il trito e visitato gli animali della fattoria
il pranzo in condivisione sotto il pergolato è stata una splendida occasione per i genitori per confrontarsi sulle difficoltà quotidiane con serenità e comprensione
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eravamo tantissimi !!!
è stata una giornata bellissima di gioco e condivisione coi genitori che si sono cimentati coi loro bimbi nelle varie prove in cui tutti hanno vinto .......
alla sera abbiamo anche salutato i cavalli sul prato ed è stato per alcuni il modo per conoscere senza paure per la prima volta questi bellissimi animali grazie a tutti per la partecipazione attiva (in tutti i sensi) ed agli amici che ci sono venuti a trovare
un ringraziamento particolare a Monica che ci ha guidato durante i giochi ed ha aiutato l'allestimento , a Giuseppe che ha seguito il buffet , a Claudia e Doria che sono rimaste fino alla fine per aiutare a smontare e rimettere a posto tutto
un abbraccio a tutti quanti e scusate se in queste occasioni non riesco a prestare la dovuta attenzione ad ognuno di voi
barbara
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Abbiamo passato una bellissima giornata ....... e ci siamo divertiti !!
Mattia, Sofia, Benedetta , Michael e Francesca hanno rappresentato la nostra associazione nella gimkana e poi .....passeggiata alla piana nel campo da cross del GESE di San Lazzaro di Savena
un grazie di cuore a Monica che ci ha accompagnato ed rimasta con noi in questa bella esperienza di autonomia
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Quest anno il primo maggio è stato un'occasione di grande festa per i 30 anni della Comunità di Marana Tha di San Giorgio di Piano
Più di 800 persone.....tanti giochi , balli , musica ..... ed accoglienza
Grazie per il vostro appoggio e la vostra costante presenza nei nosti momenti difficili e della fiducia nell'affidarci i vostri "ragazzi speciali"
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finalmente abbiamo il nostro logo ..... creato apposta per noi dalle ragazze del laboratorio della Comunità La Venenta di Argelato .....abbiamo aspettato tanto ma ne è valsa la pena , è piaciuto tantissimo a tutti ......
sarà dipinto a mano e personalizzabile con colori diversi e su qualsiasi capo (per ora abbiamo provato pile, cotone e tessuto impermeabile) .....si accettano prenotazioni !!!!! scrivete dai contatti
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l campus sono stati un'occasione per chi per la prima volta si approcciava al mondo del cavallo di avere una visione diversa in una dimensione più relazionale che strumentale
l'obiettivo è stato raggiunto in quanto tutti i bimbi sono stati molto felici di passare due giorni con "i nostri amici cavalli"
rimarrà sicuramente una bella esperienza che spero servirà a creare adulti con visioni diverse e più aperte
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Quest anno abbiamo avuto due bellissimi regali per Natale : l'animazione della Pellicanto Band e l'ospitalità della Comunità di Marana tha di San Giorgio di Piano che hanno permesso a tutti i bimbi presenti di passare un bellissimo pomeriggio insieme ballando e cantando
grazie di cuore sempre a tutti i genitori che si sono adoperati per la riuscita della festa : Marianna che ha dato il contatto con la band , Giuseppe che si è occupato della ristorazione , Claudia e Cristiana che sono rimaste ai banchetti per la divulgazione
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Arriviamo a Budrio, alle porte di Bologna, entrando nell'azienda agricola Marchesi dove, dopo il terremoto che ha colpito l'Emilia nel 2012, si è trasferito il nucleo operativo dell'associazione “Un cavallo per amico” che, da quattro anni, lavora con bambini affetti da disabilità medio lievi attraverso il cavallo, creando contesti dove, tra gioco cavalli e stimoli, possano emergere nei piccoli bambini e ragazzini disabili sia il desiderio di mettersi in relazione, all'inizio con il cavallo e poi con altri bimbi, sia la voglia di capire in che modo questa ambita relazione possa essere mantenuta. «La metodologia che seguiamo», spiega la fondatrice di “Un cavallo per amico”, il medico veterinario Barbara Basciani, «si aggancia a quella di Cavalgiocare, dove il gioco è unito a una parte di motricità a terra e il cui obiettivo non è andare a cavallo, ma stare con il cavallo, il quale è, qui, un mediatore e al contempo un compagno di gioco».
LE BASI DELLA RELAZIONE
«I bambini con cui lavoriamo», continua Basciani, il cui titolo in questo contesto è quello di Operatore di attività assistita con asini e cavalli, «sono tutti affetti da diversi tipi di disabilità e hanno il tratto comune di avere una visione molto egocentrica. Qui, trovandosi davanti al desiderio di avere un rapporto con il cavallo, imparano le basi di ogni relazione con l'altro, tra cui ad esempio diventare consapevoli che a ogni azione corrisponde una re-azione di cui devono tenere conto, dal punto in cui questa va ad allontanare il soggetto con cui loro, invece, vogliono stare, che sia prima il cavallo poi l'amico e compagno di gioco». Vediamo infatti due bambini in campo per cui utilizzeremo solo le iniziali, D. T. ed E. C. , come ascoltano ciò che gli viene detto da Barbara e ancor prima dal cavallo, come cambiano atteggiamento se questo si allontana, ad esempio perché lo accarezzano con troppa veemenza sul muso. Ognuno di loro, come ognuno di noi e come i cavalli, cerca infatti il piacere che dà la relazione con l'altro oltre la propria patologia, relazione che deve sempre essere scelta da entrambi e nella libertà (anche e sempre del cavallo) di restare o andare.
OBIETTIVO? INCLUSIONE
Barbara Basciani, mentre i suoi due allievi sperimentano e giocano nell'ex fienile adibito a maneggio coperto in compagnia della pony Matilde e sotto lo sguardo suo e di un'aiutante, ci racconta come funziona il lavoro. «La cosa fondamentale è la strutturazione del contesto», spiega, mentre anche noi osserviamo il setting: i giochi sparsi in arena, birilli, cerchi, palle, ma anche scalette su cui arrampicarsi e fogli attaccati ai muri su cui disegnare. «Il contesto, quindi, deve avere elementi che possano essere uno spunto dal quale emergano le capacità residue dei bambini. Mi spiego meglio», continua, «l'obiettivo non è per noi lavorare sulla patologia, ma bensì sulle risorse intrinseche della persona, quelle che sottendono. Dal momento in cui io mi tolgo come supporto e lascio che questo contesto lavori, emergono delle cose che in altri luoghi non vengono fuori, perché qui i bambini si trovano nella necessità di trovare dentro di sé una risorsa. E tutti, davvero tutti degli oltre 30 iscritti a “Un cavallo per amico”, in un modo o nell'altro hanno risorse da fare uscire e coltivare». Ma cosa ci vuole per fare emergere queste capacità residue? «Tempo, calma», dice Barbara sorridendo. «Non devono esserci paletti predefiniti. Il nostro compito, come dicevo, è creare il giusto contesto, quindi lavorare sulle potenzialità del bambino che emergono spontaneamente, dandogli poi difficoltà progressive per far sì che si sviluppino. Un aspetto che ci differenzia da altre realtà che lavorano nel nostro ambito è infatti il contesto aperto, dove il metodo di lavoro c'è ma è senza troppi paletti e pregno di molta, molta osservazione. L'obiettivo finale è l'inclusione, cioè che il bambino, un domani adulto, possa trovare dentro di sé le risorse per mettersi in relazione con gli altri e avere così una qualità di vita migliore possibile per i suoi mezzi». Per questo il lavoro, qui, non è mai individuale ma sempre a coppia o in piccoli gruppi. L'attività con il singolo, infatti, non esiste se non nel primo periodo in cui avviene una nuova impostazione del comportamento del bambino che poi, appena ritenuto in grado di mettersi in relazione, inizia a lavorare-giocare con il cavallo e poi con un altro o altri suoi coetanei.
I “NO” DEL CAVALLO
Mentre osserviamo come uno dei due bambini interagisce con Matilde, la quale come ogni cavallo farebbe se sta bene resta altrimenti va, Barbara Basciani rimane “in regia” guidando con delicatezza ma incisività da fuori i due ragazzini. «Vede», dice, «l'interazione tra loro è sempre libera, ma quando il bambino ha un atteggiamento scorretto verso il cavallo, questo viene bloccato dalla reazione dell'animale che lui accetta», dice il medico veterinario. Ad esempio vediamo una carezza sul muso della pony che diventa poi una stretta troppo forte: il cavallo alza la testa e si sposta, il bambino resta allora senza colui con cui vuole stare, e comprende così che stringere troppo forte non va bene perché il cavallo... glielo ha detto. «Se lo dico io», interviene Barbara, «molto spesso non lo fanno o addirittura fanno l'opposto. Se invece lo “dice il cavallo” o l'amico di gioco... lo accettano. Questo anche perché c'è una motivazione profonda sia dei bambini, anche quelli affetti da patologie volte all'isolamento, a non stare soli ma insieme, agli altri». L'Associazione, che a oggi conta un po' meno di quaranta iscritti, lavora principalmente con bambini dai 4 agli 11 anni affetti da diversi tipi di patologie. «Questa è la fascia di età più sensibile ai miglioramenti che ci possono essere», continua la fondatrice di “Un cavallo per amico”.
BOX - LA NASCITA DELL'ASSOCIAZIONE E IL PONY MATILDE
L'Associazione “Un cavallo per amico” viene alla luce come progetto di inclusione nel 2010 a Minerbio, grazie alla volontà del medico veterinario Barbara Basciani, dopo un periodo di lavoro presso l' Aiasport Onlus, un'associazione sportiva dilettantistica che propone attività equestri per persone disabili, e l'incontro con un pony abbandonato, anzi una pony ribattezzata poi Matilde. «Quando ho visto questa cavallina, essendo anche un medico veterinario, e intuendo la brutta fine verso al quale stava andando non ce l'ho fatta a lasciarla lì e l'ho presa con me», racconta Barbara, «consapevole del fatto che, a causa dei traumi che aveva auto, non sarebbe più stata utilizzabile per nulla se non forse lo stare con i bambini. Allora ho iniziato le prime prove, mettendola a contatto con loro e vedevo come lei stessa piano piano “si riabilitava”, diventando più disponibile e tranquilla. Così ho iniziato prima con lei, poi con altri due cavalli, a Minerbio con un buon numero di bambini per un'associazione appena partita: erano venti. Tutto è andato a gonfie vele fino al terremoto del 2012 che ha colpito la nostra regione e anche la zona in cui era la nostra scuderia». L'Associazione, che era in affitto presso una struttura dichiarata inagibile dalla Protezione Civile dopo la forte scossa, si è dovuta spostare post ordinanza di evacuazione del sindaco, arrivando così presso l'azienda agricola Marchesi, a Budrio (Bologna), dove attualmente svolge le proprie attività. «Abbiamo ricavato il maneggio coperto dall'ex fienile dove venivano tenuti i balloni di fieno, ma non abbiamo più una club house né un'aula dove poter lavorare dopo la parte in campo con i cavalli», spiega Barbara. Ora c'è sono una roulotte e una tenda, donate dalla Protezione Civile dopo il terremoto, nelle quali Barbara e i suoi bambini possono cambiarsi. Ma nessun luogo per poter disegnare, parte didattica del lavoro molto importante per la rielaborazione del vissuto, nonostante le ripetute richieste di aiuto alle istituzioni. «Mi hanno consigliato di chiedere un aiuto a privati, per trovare una sistemazione più idonea alle nostre attività, che ci permetta di lavorare a tutto tondo e non di essere mozzi, come lo siamo ora, senza una zona al chiuso essenziale per una certa parte di lavoro. Ma al momento nulla, ci sosteniamo unicamente con le quote di adesione, quelle di iscrizione alle attività e con le donazioni, se arrivano. Certo è che di questo non ci vivi, soprattutto in queste condizioni...». Guardare però ora Matilde scegliere liberamente di stare vicina a uno dei due bimbi, senza notare gesti bruschi o toni di voce alti, quando potrebbe fare quello che vuole è un'emozione. Un dono, per tutti, grande.
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La festa , svoltasi in una bella giornata di sole presso i Giardini Margherita il 21 SETTEMBRE dalle ore 11:00 alle 18:30, aveva come tema la sensibilizzazione e il coinvolgimento della cittadinanza e dei giovani, con una particolare attenzione all'inclusione sociale.
Proprio questo ci ha spinto a far parte di questa iniziativa ed essere fra le tante organizzazioni no-profit presenti, perché è il filo conduttore dell'associazione “Un cavallo per amico” ed è quello che ci spinge a lottare tra le mille difficoltà poiché l'inclusione è quello in cui crediamo ed è e sarà uno dei nostri obiettivi per i bambini ed i ragazzi che vorranno far parte della nostra associazione.
L'evento è stato una bella occasione per vivere una piacevole giornata di condivisione di emozioni, trasmesse a vicenda tra tutte le associazioni e volontari, che ci hanno stimolato a continuare ad andare avanti.
Inoltre è stata un'opportunità per promuovere le attività dell'associazione e quindi per farci conoscere.
Tutto ciò è stato possibile anche grazie alla preziosa collaborazione di Monica B. che si offerta di aiutarci nella realizzazione dei pannelli illustrativi della nostra associazione, creati con cura nei dettagli per trasmettere il più possibile i momenti significativi delle attività , inoltre ha partecipato attivamente alla nostra postazione dalla mattina aiutando Salvatore e Claudia nell'allestimento ; nel primo pomeriggio il gruppo è cresciuto con l'aiuto di Daniela e Marianna e con l'arrivo di Barbara la nostra postazione si arricchita di entusiasmo come quando in una nave arriva al timone il proprio “comandante”.
E' stato bello durante la giornata pensare al futuro ragionando insieme sulle cose da migliorare per poter far meglio per altri eventi e per poter costruire insieme qualcosa di più solido, progettare insieme il futuro poiché “insieme” tutto è più piacevole e anche ciò che sembra impossibile può diventare possibile in quanto “l'unione fa la forza”.
Ringraziamo inoltre coloro che ci hanno sostenuti come visitatori della festa perché è importante anche sostenerci come gruppo in qualsiasi modo anche solo con l'entusiasmo di esserci.
E' stato un evento ricco di ogni genere di associazioni e di volontari che hanno regalato a grandi e piccini momenti di intrattenimento gioioso spensierato e nello stesso tempo ricco di grande significato.
Volontassociate quest’anno ha anche lanciato in occasione della festa l'iniziativa per la prima Giornata della Cittadinanza Solidale, indetta dalla Regione Emilia Romagna per avvicinare chiunque abbia voglia di collaborare come volontari per aiutare le associazioni.
La nostra associazione ringrazia tutti ed è fiera di aver preso parte alla decima festa di VOLONTASSOCIATE 2014.
Marianna
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